Le rivoluzionarie idee di chi programma la stagione dell’Arena di Verona

BASEBALL, MUSICA, SCHIROPENSIERO, SPORT

Sono nato e cresciuto a Parma, ma non sono un appassionato di Lirica. Nei primi anni ’90 ho seguito intere stagioni per radio Onda Emilia, ho intervistato musicisti e cantanti, ho anche imparato ad apprezzare parti di Opera (una intera, cone le temperature da 800 gradi dei teatri e in piedi in un palco, era troppo per me). Ma non sono appassionato.
Secondo me, uno si può definire “appassionato” se ha amato qualcosa da subito. Un po’ come è accaduto a me con il baseball.
Io trovo ci siano similitudini, tra l’Opera e il baseball. Entrambi nati come spettacoli “popolari”, oggi sono (almeno in Italia) di nicchia.

aidaDomenica 19 agosto sono andato all’Arena di Verona per seguire una rappresentazione dell’Aida. E’ da quando sono bambino che sento dire che “nei teatri di oggi l’Aida non rende” e ho voluto vedere cosa succedeva in un teatro “di ieri” (l’Arena è in uso di certo dal 69 dopo Cristo…), con tutto lo spazio necessario.
Devo dire che il biglietto mi è costato una fortuna, ma anche che lo spettacolo è stato davvero emozionante.

Giuseppe Verdi scrisse l’Aida su commissione (per 150.000 franchi, una cifra che sarebbe tipo 1.5 milioni di euro oggi, se non ho fatto male i conti) quando aveva ormai quasi 60 anni. Quando l’Opera venne rappresentata inGiuseppe Verdi Italia, era il 1872; l’Italia ormai era un Regno e il verso del primo atto Su! corriamo alla vittoria!  Guerra e morte allo stranier! non emozionava probabilmente la gente più del necessario. Per altro, Verdi non ha scritto il libretto dell’Aida.
Ma la musica è qualcosa di grandioso. E mettersi lì ad ascoltarla, dando un colpo d’occhio ogni tanto all’Arena gremita, è davvero un’esperienza che merita di essere fatta.

Mentre ero in coda per aquistare una preziosissima acqua minerale, mi è venuto in mente un altro parallelo tra il baseball e la Lirica.
Nel mondo del baseball c’è una incredibile resistenza a giocare in piena estate le partite più importanti. L’Arena di Verona, quindi, dal punto di vista del mondo del baseball fa qualcosa di inaudito. Ve lo schematizzo:

1) Organizza spettacoli in pieno agosto in un anfiteatro capace di 1213.000 posti
2) Ha perfino il coraggio di riempirli
3) Verona non è una città di mare
4) L’Aida inizia alle 21 e finisce circa all’una. Chi entra (la rappresentano da 140 anni…) sa già cosa lo aspetta. Eppure ci va. E c’è gente che ci torna anche

Quel che voglio sottolineare è che agosto è un mese perfetto per organizzare spettacoli all’aperto  e la durata e i tempi morti non sono necessariamente un problema. Non voglio discutere nemmeno la qualità degli interpreti.
Ma c’è una cosa, che voglio discutere: a Verona all’Arena fanno di tutto per mettervi a vostro agio, i posti sono comodi e per i posti in cui ci si deve sedere sul cemento, ci sono i cuscini (con tanto di raccomandazione a non lanciarli verso la platea…).

Domenica 19 agosto ero all’Arena di Verona. L’opera è durata 4 ore. Ma penso che ci tornerò.