Caro Grillo, sabato 20 aprile mi hai fatto un po’ pena

POLITICA, SCHIROPENSIERO

Sabato 20 aprile pioveva. Io ero in un albergo di Rimini, già in stato di pigra malinconia all’idea che le partite di baseball del giorno potessero essere sospese (sono 30 anni abbondanti che mi deprimo, quando sono in programma partite di baseball e minaccia pioggia). Sarà stato per questo che ho trovato bruttissima la scena.
Facendo zapping, un canale TV mi ha mostrato un signore anziano, con lo sguardo allucinato, che ansimava dicendo spropositi.

Beppe GrilloIo sono stato un ammiratore del Beppe Grillo televisivo. La sua presenza mi rendeva appetibile qualsiasi appuntamento. Non tanto Fantastico (che guardavo per Heather Parisi, mia passione di 16enne), ma tutti gli altri. Festival di Sanremo compreso.
Sono diventato meno ammiratore del Beppe Grillo dei saluti alla nazione del 31 dicembre su Telepiù.
Ho storto la bocca quando gli ho visto distruggere un computer in scena al palazzo dello sport di Parma (“non usate i computer, fate figli”, diceva). Anche se sono stato solidale quando la Gazzetta di Parma ha ridotto la recensione del suo spettacolo a poche righe, dopo che Grillo aveva bellamente fatto sapere che uno dei soci della Barilla era un trafficante d’armi. Per inciso: che sia vero o no, non lo so. Ma la censura non la giustificherei comunque.
La sua discesa in politica mi ha lasciato invece a dir poco freddo. Specie dopo la traversata a nuoto dello Stretto di Messina.

Ma adesso, dopo averlo visto in TV sabato, provo anche un po’ di sincera pena. L’ho visto dimostrare tutti i suoi 64 anni, mentre diceva delle cose che non stanno nè in cielo nè in terra. Quando ha parlato di “Colpo di Stato”, ho spento il televisore.

Ma cosa dici, Beppe. Ma ti rendi conto? Più di 700 Parlamentari di uno degli 8 paesi più industrializzati al mondo (stiamo cercando disperatamente di peggiorare il ranking, ma per ora negli 8 ci siamo ancora…) votano lo stesso candidato a Presidente della Repubblica, seguendo in maniera incontrovertibile i dettami della Costituzione, e tu urli al Colpo di Stato? Ma ti rendi conto? E vuoi portare la gente in piazza? Ma per protestare contro cosa? Contro il fatto che non hanno fatto quello che volevi tu? Ma cerca di capirlo: così è troppo. Non è neanche più divertente.

Ho sempre sorriso quando mi dicevano che Grillo è pericoloso. Ma ora non sono più tanto sicuro di dover sorridere. Mi resterà negli occhi per un bel po’, l’anziano col fiatone, poco lucido, che straparla di Stato e Colpo di Stato.

E’ un momento tristissimo della Storia d’Italia. Abbiamo un ex Ministro (Brunetta) che sale al Colle in delegazione con chi, solo pochi mesi fa, lo apostrofava così: “Nano di Venezia, ci hai rotto i coglioni”.
Abbiamo il primo partito politico italiano che si sta autodistruggendo e che raggiunge accordi nelle direzioni che poi i franchi tiratori fanno fallire (proprio come la DC di quando ero ragazzino).
Abbiamo Berlusconi. E questo dice tutto.

Ma preso atto di tutto questo, io comunque non posso tollerare la recita indecente che ho visto sabato. Ma lo vedete, che il comico in pensione si spaccia come l’unico che può salvare il Paese e del Paese non conosce le regole? Ma lo vedete, che non sa quello che dice?

Ma nessuno dice niente?

C’è almeno qualcuno che si è pentito di averlo votato?