Cos’è una lega professionistica di baseball?

Asia Series 2013, BASEBALL

Mentre seguivo le partite delle Asia Series mi dilettavo a postare foto e commenti sulla pagina Facebook della FIBS. A Taoyuang, in uno stadio affollato da 17.000 spettatori entusiasti, ho cercato di documentare con immagini quanto fosse bella l’atmosfera.
Un commento mi ha molto inquietato. Diceva più o meno che, alla luce del fatto che il baseball è un fenomeno di massa ovunque, perché non riusciva a esserlo in Italia?

A parte la considerazione su quanto sia inverosimile il tafazzismo  che pervade il nostro movimento (di fronte a una foto di uno stadio pieno a Taiwan in una manifestazione alla quale è presente una squadra italiana, possibile che il primo pensiero che viene in mente è che da noi di gente ne va meno ?), voglio approfittarne per cercare di offrire uno spaccato su cosa sono le leghe pro di baseball nel mondo.
Ognuno poi è libero di vedere (o rivedere) le sue posizioni. Premetto che non entrerò nel merito di quel che è la IBL in Italia. Quindi, se è quello che vi aspettate, non perdete tempo a leggere oltre. Qui troverete solo cosa si intende per lega professionistica di baseball e come sono fatte queste leghe negli altri paesi.

Iniziamo con una definizione. Stando al dizionario, nello sport il professionismo è esercizio dell’attività con carattere di esclusività e continuità, su una base di impegni contratti e dietro retribuzione regolare e costante. Se vogliamo sottilizzare, nello sport italiano il professionismo scatta quando la Federazione di riferimento ha un settore nel quale si applica la legge 91 del 23 marzo 1981. Ma non è di questo che vogliamo parlare.
Uno sportivo professionista è, quindi, colui che viene pagato per fare sport, ovvero un’attività che di solito si svolge a scopo ricreativo e in modo saltuario. Si tratta ora di chiedersi quale sarà il motivo di mettere assieme organizzazioni che pagano persone per fare un’attività che tendenzialmente si fa gratis. La mia risposta è: per vendere questo spettacolo. Se non siete d’accordo, forse non vi conviene leggere oltre.  Ma gradirei mi mandaste il vostro perché (non siete d’accordo).

Le leghe professionistiche più celebri nel mondo del baseball sono la National League e l’American League negli Stati Uniti d’America, raggruppate sotto la definizione di Major Leagues (MLB) per distinguerle da tutte le altre leghe, che vengono genericamente definite Minor Leagues. C’è bisogno adesso di un’altra definizione: lega, secondo il dizionario italiano, è un’associazione tra privati, gruppi sociali o enti pubblici per il conseguimento di un fine particolare. Nello specifico dello sport, l’organismo che controlla e tutela la regolarità di svolgimento dei campionati.
Prendere come esempio la MLB è un atto quanto meno velleitario. Un esempio: lo stipendio minimo di un giocatore di MLB è pari a 480.000 dollari, ovvero 358.000 euro, al cambio di oggi. Si tratta del budget di un intero anno della più ricca delle squadre italiane. Insomma, parliamo di un altro mondo anche rispetto al Giappone, dove lo stipendio minimo ammonta a meno di un decimo (40.000 euro). Ma come vedremo, anche il Giappone è fuori concorso per noi.

Torniamo al perché si fa una lega pro: abbiamo detto per vendere lo spettacolo. Bene, per vendere un spettacolo dobbiamo realizzarlo (quindi ingaggiare i giocatori e gli allenatori e trovare altre squadre che giochino contro di noi),  far sapere che abbiamo uno spettacolo da vendere, scegliere il prezzo a cui venderlo e realizzare il luogo in cui cercheremo di venderlo.
Naturalmente, se vogliamo vendere uno spettacolo cercheremo di realizzarlo in un’area in linea di massima interessata a quel tipo di spettacolo. Guardate all’Atlantic League negli Stati Uniti. E’ stata inaugurata nel 1998 in una zona dove il baseball è uno spettacolo molto ricercato. E’ una zona vicina a New York e Boston, ma non tanto da recarsi con libertà in città per vedere una partita. E poi, la Atlantic League vuole offrire baseball a costi diversi, più abbordabili.
Per far parte della Atlantic League una città deve poter provare di avere un mercato in grado di riempire uno stadio da non meno di 4.000 posti e che sia in grado di mantenerlo agli standard degli stadi di Triplo A degli Stati Uniti. Già questo è un indizio importante: si stabilisce uno standard minimo di qualità degli stadi. Al momento, la Atlantic League ha 8 squadre partecipanti. Prevede di ampliare il numero nel 2015, ma lo standard dello stadio è la classica conditio sine qua non.
E’ interessante notare che lo stipendio minimo della Atlantic League è di 850 dollari al mese (lo stipendio medio in Triplo A è di 2100 dollari al mese), perfettamente in linea con gli standard italiani. Il numero di partite della regular season è di 90 (questo non è tanto in linea). La stagione di Atlantic League finisce rigorosamente prima dei play off MLB.
La Atlantic League è un modello molto interessante.

Veniamo a quelle leghe che mandano i loro Campioni  alle Asia Series. Iniziamo dalle leghe asiatiche, che hanno tutte la caratteristica comune di avere una prima squadra e una formazione di Lega Minore. In Corea c’è anche una lega parallela giovanile.

La Nippon Professional Baseball (NPB)  è un attimo fuori concorso. Le partecipanti sono 12 (6 nella Pacific League e 6 nella Central League) e hanno stadi con capienza che va da 30.000 (Chiba Lotte Marines) a 50.000 (Hanshin Tigers) spettatori e gioca dalle 130 alle 140 partite a stagione. La NPB risale al 1950, ma raccolse all’ora l’eredità della Japanese Baseball League, fondata nel 1934. Per rendere un’idea di quale distanza ci sia tra noi e questo mondo, mediamente il budget di un club NPB vale 75 milioni di dollari. Sono concessi 4 stranieri, ma i giocatori con 10 anni d’esperienza in Giappone non sono più considerati stranieri.
La China Baseball League (7 squadre), nata come indipendente nel 2002, è ora di fatto una Lega Minore della NPB.

La Korean Baseball Organization (KBO) ha fondato il campionato professionistico (Korean Baseball Championship) nel 1981 e ne ha disputato la prima edizione nel 1982. Lo stipendio minimo degli atleti è di 20.000 dollari all’anno. La capienza degli stadi va dai 10.000 ai 28.000 posti e oggi le partecipanti sono 10 e alle squadre non sono concessi più di 2 stranieri.

La Chinese Professional Baseball League (CPBL) di Taiwan è formata da 4 squadre e gli stadi hanno una capienza che varia da 12.500 a 20.000 posti. La lega esiste dal 1989, ha convissuto con la Taiwan Major League all’inizio degli anni 2000. Le squadre possono tesserare 4 stranieri ma averne solo 3 sulla rosa della prima squadra. Uno straniero arriva vicino ai 100.000 dollari di stipendio all’anno, mentre il salario medio è di poco superiore ai 50.000 dollari all’anno.

L’Australian Baseball League fa parte di una categoria diversa, perché downunder le stagioni sono al contrario, quindi il campionato si gioca nei nostri autunno e inverno. I giocatori guadagnano mediamente 15.000 dollari a stagione e non ci sono limitazioni agli stranieri (la lega è controllata dalla MLB e molti giocatori sono americani) e questo campionato è il secondo tentativo di una lega pro in Australia. Il primo fu fatto dal 1989 al 1999. La ABL è stata inaugurata nel 2010. Le squadre partecipanti sono 6. Non tutte le squadre hanno uno stadio studiato specificamente per il baseball. I Campioni Canberra Cavalry (che hanno vinto le Asia Series) giocano in un piccolo impianto da 1.500 posti.
Rispetto ai campionati asiatici, la ABL ha una copertura televisiva che si limita alle finali e all’All Star Game.

Come stagionalità, il campionato australiano ha la stessa delle cosiddette Winter Leagues caraibiche.
In Venezuela (LVBP) le partecipanti sono 8, nella Repubblica Dominicana (LIDOM) sono 6, in Messico (Liga del Pacifico) sono 8, in Portorico (Lega Roberto Clemente) sono 6 dopo una ristrutturazione che portò alla sospensione del campionato nel 2007.
Questi campionati invernali hanno però la caratteristica di roster che tendono a variare nel corso della stagione, con l’entrata e l’uscita dei giocatori sotto contratto con le Franchigie MLB.

Credo che partendo da questo quadro, facendo mente locale su cosa in effetti è una lega professionistica di baseball, su chi ha successo e chi no, si possa anche ragionare più razionalmente sul futuro del massimo campionato italiano.