Ci saranno fischi alla cerimonia degli anelli?

BASEBALL

Non so bene cosa aspettarmi per le 13 della Costa Est degli USA (le 19 in Italia) di martedì 9 aprile. A quell’ora inizierà infatti la cerimonia per la consegna ai Red Sox degli anelli che vanno ai vincitori delle World Series.
Si tratta di una festa, ovviamente. Ma il pubblico di Boston è sufficientemente molesto per far notare alla sua squadra che non è tanto contento di come è iniziata la stagione della difesa del titolo.

Un record balordo come 2 vittorie e 8 sconfitte nelle prime 10 partite i Red Sox non lo avevano dal 2011. Per fortuna, l’ultima partita della serie di 11 disputata sulla costa Ovest si è chiusa con una vittoria. E anche se è stata una vittoria per 1-0, va bene così. Anche in vista della consegna degli anelli.

La stagione è iniziata con i lanciatori partenti in evidente ritardo. Sale, Eovaldi e Porcello hanno fatto scorta di fuoricampo. Price è andato un po’ meglio, ma non è che con lui ci sia da esaltarsi. Eduardo Rodriguez ha cambiato poco: ha sempre bisogno di 30 lanci per inning e difficilmente arriva oltre il quinto.

I partenti mi sembrano però il minore dei problemi. Nel senso che il brutto inizio di stagione va visto come incidente di percorso. Al netto di eventuali infortuni, non c’è dubbio che questi lanciatori renderanno. Preoccupa già di più una certa svogliatezza difensiva, che mi fa dire che l’approccio alla nuova stagione è stato sbagliato. E questo è inaccettabile, per il gruppo che ha il monte stipendi più alto della MLB.

Bisogna anche accettare il fatto che nel 2018 ai Red Sox è andato davvero tutto (qualche infortunio a parte) per il verso giusto e riconoscere che non è che tutti gli anni può andare così. Ma anche fatti tutti i distinguo, l’inizio di campionato è troppo brutto per essere vero.

Io non cambio naturalmente idea. I Red Sox nella peggiore delle ipotesi devono trovarsi a giocare lo spareggio per la Wild Card. E perché questo succeda, bisogna assolutamente voltare pagina e cambiare ritmo.
Arrivare ai playoff è fondamentale, se si vuol pensare a un’altra cerimonia degli anelli.

Il brutto inizio di stagione ha fatto insorgere la stampa di Boston sul rinnovo di contratto di Chris Sale. Il mancino guadagnerà 30 milioni nel 2020, 2021 e 2022. A quel punto potrà anche liberarsi. Ma se deciderà di rimanere a Boston, guadagnerà 27.5 milioni nel 2023 e nel 2024, anno in cui compirà 35 anni.

“Abbiamo valutato bene le relazioni dei medici, prima di firmare con Sale” ha detto il Presidente Dombrowski. E ci mancherebbe altro.
A parte tutto, io sono d’accordo con il rinnovo. Sale è un numero uno vero. I problemi fisici la stagione scorsa ci sono stati, ma voglio fidarmi di quel che dice Dombrowski e di quel che han detto a lui i medici.

Nessuno ha avuto invece da ridire sul rinnovo di Xander Bogaerts. E anche qui, ci mancherebbe altro. Bogaerts guadagnerà 20 milioni all’anno, che davvero non sono pochi, ma probabilmente ne valeva qualcuno di più. Ha deciso di rimanere a Boston ed è una gran bella notizia. Anche perché adesso di contratti non si parlerà fino al prossimo autunno. In scadenza ci sono Porcello, Moreland, Pearce, Nunez e Holt. JD Martinez ha la prima delle opzioni per liberarsi, ma sinceramente non credo abbia interesse ad esercitarla. Di Betts e Bradley si parlerà il prossimo anno.

L’inizio di stagione drammatico ha fatto anche passare sotto silenzio il bullpen incompleto dei Red Sox. Anche perché, a parte la sconfitta al nono inning di domenica contro i DBacks (Colten Brewer in pedana), fino qui si può rimproverare poco ai rilievi. Anzi, la vittoria di domenica notte l’hanno confezionata 4 rilievi: Workman, Walden (appena arrivato dal Triplo A), Barnes e Brasier. Il partente Velazquez è uscito dopo 3 riprese e rimarrà il primo Red Sox a iniziare una partita e uscire senza aver subito punti.

Dopo la cerimonia degli anelli, alle 14 di martedì 9 aprile i Red Sox affronteranno i Toronto Blue Jays. Chris Sale farà bene a smentire quelli che sono scettici sul suo rinnovo.

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