Che estroso, questo giornalista. Vuole addirittura scrivere come la pensa!

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, SPORT

Ho inserito in un articolo sul sito della FEDERAZIONE BASEBALL un appello a giocatori e tecnici ad evitare comportamenti che possano scaldare gli animi del pubblico. Il riferimento era alla partita del girone di semifinale IBL tra Nettuno e Fortitudo Bologna che si è giocata mercoledì 10 agosto a Nettuno. Citavo i comportamenti di 2 giocatori del Bologna (Ramirez e Mazzuca) e di uno del Nettuno (Caradonna) che mi erano sembrati fuori luogo. Non riscriverò l’articolo, chi lo vuol leggere CLICKI QUI.

Prima di continuare, premetto che il sito FIBS.it è una testata giornalistica regolarmente registrata e che io sono il direttore responsabile della testata.

In risposta al mio articolo sono arrivate: una telefonata dell’allenatore del Nettuno Ruggero Bagialemani, una e mail dell’Addetto Stampa della Fortitudo Bologna Claudio Adelmi (a titolo personale e intrisa di attestati di stima nei mei confronti), una e mail del manager del Parma Baseball Gilberto Gerali (che mi invitava a discutere l’argomento privatamente), un comunicato della Fortitudo Bologna che era, nella sostanza, la lettera dell’Addetto Stampa Adelmi, più una chiosa nella quale si chiedeva se esprimevo l’opinione della Federazione. Alcune (un paio anonime) e-mail di tifosi della Fortitudo Bologna a difesa dei giocatori della squadra per cui fanno il tifo.
Sono inoltre arrivate decine (nel senso che si contano, ragionevolmente, dal numero di 10 a quello di 90) di e mail di persone che sostengono tesi del tipo: “E io che pensavo che il baseball fosse diverso dal calcio” o “Volevo venire con i miei bambini alla partita, ma ci ho rinunciato dopo quello che ho visto mercoledì”.

Risponderò, come mi impone il mio ruolo di direttore responsabile di una testata giornalistica, direttamente su FIBS.it. Riporterò, come mi impone la legge sulla stampa, un link al comunicato della Fortitudo. Qui, però, voglio parlare di altro.
E, segnatamente, di questo: è possibile che in Italia si sia persa la percezione del fatto che i giornalisti hanno il diritto e il dovere di esprimere opinioni?

Ogni volta che esprimo un’opinione sul sito FIBS, parte inevitabile l’intervento di qualcuno che parla di “uso personale” del sito. Per dirlo con chiarezza, c’è gente che mi dice (non troppo velatamente): “Ma lo sa il Presidente Federale?”
Mi rendo conto che il principale telegiornale italiano (il TG1) è scritto su dettatura del Presidente del Consiglio (o chi per lui) e ammetto che questo possa sembrare lo standard ai milioni di persone che utilizzano solo il TG1 per informarsi. Ma vi svelerò una cosa: il giornalista non lo si fa così. Magari, facendo così, si guadagna più di me. Però io, a fare il giornalista a quel modo, non ci tengo. Anzi, ci tengo a chiarire questo: come responsabile dell’Ufficio Comunicazione della FIBS, e portavoce del Presidente, faccio informazione timbrata. Ma in qualità di direttore responsabile di FIBS.it, faccio il giornalista, direttore di una testata creata appunto (e il fatto era stato esplicitato alle Franchigie IBL) per dare un valore aggiunto in termini di contenuti al sito. Da giornalista esprimo, quindi, anche le mie opinioni, specie su quanto avviene in campo nelle partite di baseball o softball. E se un comportamento (di un atleta, un tecnico, un dirigente) non mi sta bene, e credo sia giusto scriverlo, lo scrivo. Questo, ovviamente, fino a che l’editore del sito (la FIBS) è d’accordo a lasciarmi l’attuale libertà. Perchè se l’editore mi imponesse qualche cosa, dovrei ragionevolmente farla o, in alternativa, dimettermi.

Cerco di essere ancora più chiaro: delle cose che appaiono a mia firma, sono l’unico responsabile.

Concludo dicendo di una cosa che mi rattrista: parlando dei fatti di Nettuno, nessuno ha inteso esprimere preoccupazione per il bene del nostro sport. A questo modo, dire che lavoriamo per fare del baseball uno sport più seguito è solo un esercizio dialettico.

3 thoughts on “Che estroso, questo giornalista. Vuole addirittura scrivere come la pensa!

  1. Caro Riccardo, sono, o meglio, sono stato a tempo pieno, in passato, giornalista come te, e so bene che se ci mettiamo a disquisire in questi termini su ogni articolo finiremo, prima o poi, a fare le scarpe alle mosche. Concordo con te che chi gioca deve giocare, chi dirige deve dirigere e chi scrive presenta le sue ragioni. Tutto quello che è successo lede la nostra immagine, in termini di movimento, e so anche che farò molta fatica a spiegare ai miei giovani giocatori che il tentativo di rompere un doppio gioco è lecito entro certi limiti, è, come si dice, “gioco”. Tuttavia non mi sembra equo il trattamento che hai riservato all’evento, senza polemica né dietrologia, l’evento descritto è stato innescato dalla furibonda reazione provocata da una scivolata, nemmeno killer, di Mazzuca, i giocatori, lo sono stato e parlo con cognizione di causa, perdono il lume della ragione a causa della “trance” agonistica, comprensibile o no, vanno puniti. Diverso è il caso dei dirigenti ai quali si chiede raziocinio e calma, ti chiedo, cosa ci faceva in campo Bagilemani? Era già stato espulso eppure era lì. Nettuno è terra calda, la città del baseball, eppure queste vicende accadono sempre lì. Accade che una squadra sia costretta ad aspettare 4 ore per uscire dallo stadio scortata dalla polizia. In fondo era solo una partita, di uno sport tranquillo come il nostro. Non ricordo nei miei 40 anni di militanza nel BB altre situazioni simili in altre piazze. Come mai? Inizierei da qui le analisi, anche quelle giornalistiche.
    Con affetto e stima.
    Che la scivolata di Mazzuca non fosse killer, è vero. Che non siano stati Mazzuca e Ramirez ad iniziare la lite, è vero. Ma io volevo insistere proprio su questo: che non ci si deve scandalizzare di fronte alle intemperanze altrui, se poi in situazioni similari facciamo uguale o peggio. Il nostro movimento ha bisogno dell’interesse che c’era a Nettuno mercoledì 10 agosto. Ma si deve anche chiedere se i nostri protagonisti sono preparati a quell’interesse. E se non lo sono, secondo me, deve educarli. Se rileggi il mio pezzo pubblicato sul sito FIBS, io mi rivolgo anche agli arbitri per dire che, cos’ì com’è, il provvedimento di espulsione è poco efficace. E qualche settimana fa, mi rivolgevo a dirigenti e staff medico-sanitario per invitarli a tener presente che loro non devono entrare in campo per nessuna ragione, nemmeno per fermare una rissa. Come vedi, io ci sto provando. Da solo, faccio però fatica

  2. Caro Ricky, concordando sul fatto del giornalista e delle opinioni (privatamente ti racconterò un aneddoto) da amico di lungo corso più che da collega ti sottopongo un paio di considerazioni. Credo che molta gente, probabilmente, sia fuorviata dal fatto che comunque la testata giornalistica si chiama Fibs.it, la federazione è la Fibs, di cui sei un ottimo Responsabile Comunicazione, ed il sito della federazione è Fibs.it. Se la testata si chiamasse, perdonami la citazione…, “Baseball.it” lo percepirebbero forse in modo diverso (anche se tecnicamente la tua esplicazione è chiara ed ineccebile). Riguardo alla fattispecie di Nettuno-Bologna, ovviamente non ero presente per cui non posso addentrarmi, però ciò che a me ripetutamente “inquieta” è di leggere ad ogni piè sospinto di squalifiche relative a Bagialemani, De Carolis e Piras. Premesso che condivido pienamente il tuo pensiero sul fatto che i giocatori devono pensare a giocare e basta (lo dissi pure riguardo a Camilo al Falchi …) non so se anche loro tre avrebbero meritato un accenno, ma ti chiedo cosa ne pensi del fatto che non passa campionato in cui vi siano squalifiche su squalifiche, congrue a questo punto?, per i noti motivi.
    Ci vediamo.
    La FIBS ha organi di giustizia che operano, e devono continuare ad operare, in assoluta indipendenza. Da parte mia, non ricordo nemmeno più quante volte ho discusso con Bagialemani, De Carolis e Piras (ma anche con altri) al riguardo. Ma in quel pezzo, io volevo rimarcare altro. Volevo rimarcare che il comportamento degli atleti e dei tecnici del baseball italiano deve cambiare. Ho fatto 3 nomi, ne avrei dovuto fare un quarto (Paolino Ambrosino, che si è messo a litigare con Mazzuca al cambio campo, del tutto inopportunamente) e lo farò. Per il resto, ripeto, FIBS.it è una testata giornalistica con un direttore responsabile e un editore che, se crede, può dire al direttore responsabile di cambiare linea.

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