Del matrimonio gay e dei miei dubbi

POLITICA, RELIGIONE, SCHIROPENSIERO

Premessa: io sono sono stato educato come Cattolico. Ne ho già parlato su questo sito.
A un certo punto, verso i 16 anni, mi ero convinto di essere più o meno giunto a conclusione: Dio ha creato tutto, magari non proprio in 7 giorni, e quando morirò risorgerò. Ma circa un anno dopo, il mio compagno di banco mi ha introdotto al concetto del Big Bang. E poi ho letto Kierkegaard e da lì in poi ho fatto mia la frase: “Quella di un Cristiano è un’esistenza scandalosa“. Nel senso: piena di dubbi.
Cristiano: devo ammettere che avrei la tentazione di definirmi Cristiano e basta. Sarebbe anche più comodo. Ma è che ho letto Kant e le sue considerazioni su La Religione entro i Limiti della sola ragione. E sono d’accordo (bella forza, chi è che non è d’accordo con Kant?!): se cerchi di razionalizzare la Religione, ne esce un pastrocchio orrendo.
E adesso torno a Kierkegaard: sono d’accordo anche con lui (essere d’accordo con Kierkegaard è meno usuale che con Kant; ci ho fin litigato con un prete al mio corso pre matrimoniale, visto che mi dava del blasfemo per la citazione della esistenza scandalosa;  ma è poi successo che io sono ancora qui, nel senso di sposato con la stessa persona, e lui invece non è più prete, perchè si è innamorato di una donna). Ma il concetto dovrebbe essere chiarito anche a chi non è Cristiano. Perchè avere più dubbi e meno certezze credo che aiuterebbe tutti. Ad esempio, coloro che accusano la Chiesa di essere retrograda, forse non sanno che il primo scienziato a teorizzare in qualche modo il Big Bang (1927) fu il belga Georges Lemaitre, un Sacerdote.
Chissà se poi quel sacerdote avrebbe dato del blasfemo al filosofo polacco Zygmunt Bauman, che ha tenuto una dissertazione all’Università Bocconi dall’impegnativo titolo: “Se il Papa ama il dialogo vero più della verità” e fatto l’inaudita (dal punto di vista di un Cristiano) affermazione che quella di verità è un’idea agnostica. Ma io vi dico che ho letto con grande attenzione il testo di Bauman e non lo trovo mica tanto blasfemo perchè (forse questa è un’affermazione blasfema) è tutto da verificare se Bergoglio/Papa Francesco è veramente così (in teoria, per noi Cattolici il Papa è infallibile…). Io me lo pongo, il dubbio che la sua sia una strategia di comunicazione. Così come quella di Benedetto XVI/Ratzinger era una carenza di capacità comunicativa. Perchè il Papa Tedesco era molto più avanti sia di Wojtila che di Bergoglio, tanto che è stato grazie a lui che la Chiesa ha iniziato ad accettare che si potesse parlare delle teorie evoluzioniste. Che, detto per inciso, io sono Cattolico ma avevo capito che c’era un senso in Darwin già in seconda media. Ma sto divagando.

Sempre su questo sito ho scritto che sono contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il mio perchè è semplice: io non credo che sia una buona idea che una coppia omosessuale cresca dei figli. Secondo me, questi bambini sarebbero messi in una situazione psicologica difficilissima, avrebbero un approccio alla vita reso complesso oltre la capacità di molti di sopportare, specie in tenera età. E naturalmente, chi chiede il matrimonio tra persone dello stesso sesso lo fa per dare la possibilità a queste coppie di crescere bambini (naturalmente adottati o frutto di inseminazione artificiale, in caso di coppia di donne, o di utero cosiddetto in affitto in caso di coppie di uomini). Altrimenti basterebbe una unione civile.
Sono poi d’accordo: il fatto che l’Italia non preveda che 2 persone dello stesso sesso possano vivere assieme (indipendentemente dal fatto che abbiano rapporti sessuali) e possano volersi sostenere a vicenda “nella buona e nella cattiva sorte” non è una gran dimostrazione di civiltà.
Dice il Presidente del Consiglio Renzi che tra luglio e settembre a questo si porrà rimedio, votando la proposta di legge della Senatrice del PD Monica Cirinnà.

Vito Mancuso
Vito Mancuso

La mia posizione è certamente meno progressista di quella dell’Osservatore Romano (che, a proposito del Plebiscito che ha introdotto il matrimonio gay nella Cattolica Irlanda, scrive: “Nessun anatema, piuttosto una sfida, da raccogliere, per tutta la Chiesa”) e soprattutto di quella del Teologo Vito Mancuso, editorialista di Repubblica. Mancuso mi ha molto colpito scrivendo che una persona non si può realizzare completamente se non vive interamente l’amore verso un altro essere umano. E per “vivere interamente” Mancuso intende con anche l’approvazione della società.

Vito Mancuso ha un anno più di me e il suo pensiero è certamente un mio punto di riferimento.
Ordinato sacerdote nel 1986, chiese di essere dispensato dall’attività pastorale. Più avanti chiese anche la dispensa dal celibato e oggi è sposato con 2 figli. A proposito di esistenza scandalosa, lui come Teologo ha addirittura dichiarato di non accettare alcuni dogmi. Ad esempio, nientemeno che la risurrezione dei corpi nel giudizio universale. Ma Mancuso è anche favorevole alla contraccezione e alla fecondazione assistita.
Particolarmente significativa nel suo pensiero è anche la logica che indica come il destinatario privilegiato della Teologia debba diventare la vita concreta degli uomini. Essa si compie solo contribuendo a condurre gli uomini all’unione con Dio. Dio è amore, essendo l’amore l’espressione più intensa della relazionalità.

A ben pensarci, sull’argomento era più progressista di me anche Platone. Come ho scritto nell’articolo sul film Giovane e bella, nel Simposio Platone ci dice che i sessi sono 3 e che la sessualità può anche non avere un fine concreto come la procreazione.
Platone, naturalmente, ha il vantaggio di non poter essere Cristiano, visto che Gesù Cristo sarebbe nato un 350 anni dopo la morte di questo filosofo greco.