Grillo di Stiglitz ha capito poco

ECONOMIA, POLITICA, SCHIROPENSIERO

La cosa bella della idolatria di Beppe Grillo per Joseph Stiglitz è che il comico in pensione del pensiero di Stiglitz non ha mica capito tanto.

Stiglitz è un Economista americano di 70 anni che ha vito il Premio Nobel (assieme a George Akerlof e Michael Spence) per il suo contributo dato agliJoseph Stiglitz studi sull’Asimmetria Informativa, ovvero la condizione in cui un’informazione non è condivisa integralmente tra gli individui facenti parte del processo economico.
Stiglitz, che come formazione è un matematico, è diventato molto popolare anni dopo aver vinto il Nobel. Molti ricorderanno che appoggiò il movimento Occupy Wall Street.

Grillo deve aver pensato che tutta la carriera di Stiglitz sia nel segno di Occupy Wall Street.
Per la verità, l’Economista (che al momento insegna alla Graduate School of Business della Columbia University) è stato Presidente dei Consiglieri Economici del Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e Capo Economista della Banca Mondiale. Lawrence Summers, quando divenne Segretario del Tesoro di Clinton, lo costrinse a dimettersi.

Se si legge il libro di Stiglitz Il prezzo della disuguaglianza (che Einaudi ha pubblicato da poco), si capisce perchè Summers lo abbia cacciato. La Presidenza Clinton diede il via ad una serie di provvedimenti che posero le basi per la crisi dei mutui subprime del 2008. Non che Clinton (e Lawrence) lo abbiano fatto apposta, ma nella loro foga di rispondere ai desiderata di Wall Street (le grandi Banche d’Affari volevano avere le mani libere, riguardo agli investimenti molto rischiosi e molto redditizi in derivati; ne ho già parlato su questo sito), non potevano accettare l’ostruzionismo di Stiglitz, che sostiene (e sosteneva) che gli investimenti sui derivati condividono il rischio (anzi, in verità lo sbattono tutto sulle spalle della gente comune), ma in verità privatizzano i profitti.

Stiglitz ha scritto sulla globalizzazione, contro la globalizzazione. Ma ad essere precisi, un suo libro pubblicato in Italia nel 2006 (sempre da Einaudi) si intitola La globalizzazione che funziona.
Soprattutto, Stiglitz è fortemente keynesiano. Ovvero: crede nell’intervento dello stato nell’Economia. Una sua celebre frase è: “I mercati possono anche funzionare, ma non hanno per loro natura una morale. Quella gliela dobbiamo dare noi con le regole”.

Ecco, Beppe: spiegami in cosa questo punto di vista risponderebbe ai tuoi vaffa.

Senza poi contare le dichiarazioni rilasciate da Stiglitz al Sole 24 Ore e che anche Crozza ha ripreso nel suo programma del venerdì sera su La 7, che sottolineano come: “In Democrazia è spesso necessario ragionare per compromessi”.
In quelle dichiarazioni Stiglitz boccia anche le politiche di austerità, Italiane ed Europee. Ma insomma, non è che possiamo ricordarci solo di quello che ci fa comodo…

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