La cronaca (spero non troppo buffa) di giovedì 8 dicembre 2011

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, SPORT

Alle 11 di giovedì 8 dicembre credevo di essere linciato. Quel che segue, è una cronaca (spero non troppo buffa) della giornata.

I tecnici del teatro Comunale di Vicenza continuano a chiedermi di iniziare il Gala dei Diamanti e io continuo a ripetere che non si può, fino a che non entra in sala il Presidente della FIBS. Ad un certo punto, qualcuno mi viene a dire che il Presidente è sì arrivato, ma non entra se non sono ammesse al teatro le persone fuori dai cancelli. Il Presidente Fraccari premia il Vice Sindaco di Vicenza MorettiCapisco che abbiamo superato la capienza (380 posti) della sala e mi sento svenire. Avevo la certezza che quella capienza non sarebbe stata superata e avevo tranquillizzato tutti al riguardo. Incluso il responsabile del Teatro, che mi sta veramente odiando. Prima ipotesi: ci trasferiamo nella sala grande (900 posti, da me a suo tempo scartata perchè esagerata). Ma questo comporterebbe la cancellazione dei filmati in programma. Ho una mezza crisi isterica all’idea, ma intanto devo prendere tempo con chi è già in sala. Arriva qualche fischio, ma del tutto isolato e mi tranquillizzo. Seconda ipotesi: la gente che è fuori si accomoda di sopra e aspetta il suo turno di essere premiata. A fatica convinco il Presidente e salgo per comunicarlo alle persone. Inizia a parlare il mio collega Marco Landi. Ma quando vedo che sta rischiando la vita, nelle fauci di alcune mamme ferocissime, intervengo e dico, smentendo il me stesso di pochi minuti prima: “Cancelliamo i filmati e premiamo tutti assieme”. Clamorosamente, mi applaudono. Corro giù. Il responsabile del teatro mi odia sempre di più, ma si convince che ho ragione. Ottenuto il permesso e convocati i Vigili del Fuoco (si supereranno, e non di poco, le 500 presenze) propongo di intrattenere chi è in teatro mostrando i filmati principali e facendo intervenire Alex Liddi. Il filmato principale viene ripetutamente interrotto da applausi a scena aperta. Dico “Allora vi è piaciuto”. Poi chiamo Liddi e il teatro sembra esplodere. Annuncio che le premiazioni si svolgeranno nella sala grande per consentire a tutti di vedere. Mi applaudono ancora e ammetto: “L’applauso non lo merito”. Liddi è un grande. La gente se lo coccola. Non so chi mi dice: “Dopo che hai presentato Liddi, si sono scordati tutto”.

Salgo nella sala principale. E’ clamorosamente quasi piena. I Vigili del Fuoco continuano a contare e arrivano ad 842 persone. Sono sconcertato: ne prevedevo 400 scarse. Mi dicono che un sito specializzato aveva chiesto di boicottare l’evento. Marea di consensi, per quel sito, quindi.

Ci arriviamo, alla fine. Ho un mal di piedi micidiale e vorrei il teletrasporto di Star Trek per sparire. Mi avventuro al buffet, che era stato preparato per 500, ma siamo in 800. Un paio di persone mi danno pacche sulle spalle e scherzano: “Domani scriveremo articoli per criticare”.
In verità, non ha criticato nessuno. E adesso che sono meno sconfortato, anch’io provo a vedere il bicchiere mezzo pieno e a dire che (dopo tutto) è stato un grande successo. E ripensando ad Alex Liddi che scende le scale o che sbuca da dietro le quinte, ripensando alle reazioni del pubblico al filmato d’apertura, dico: è stato il successo del baseball praticato con gioia e del baseball del sorriso. Opposto al baseball del “tutti contro tutti”.
Forse anche questa è una lezione da condividere?