L’Isola d’Elba e Napoleone

SCHIROPENSIERO, STORIA, VIAGGI
Napoleone all'Isola d'Elba in un dipinto dell'epoca
Napoleone all’Isola d’Elba in un dipinto dell’epoca

Quando nel maggio del 1814 Napoleone Bonaparte arrivò all’Isola d’Elba, di fatto era un esiliato in fuga. Ma formalmente, aveva il titolo di Principe, nonchè di Sovrano dell’Isola. A 45 anni Napoleone era per l’epoca un uomo in età avanzata. Considerato che a 28 anni aveva intrapreso la Campagna d’Italia con l’esercito francese (durante la quale aveva sconfitto Regno di Sardegna, Sacro Romano Impero e Stato Pontificio; il trattato di Campoformio di fatto segnerà la fine della Repubblica di Venezia e del Sacro Romano Impero) e a 35 era diventato Imperatore di Francia, è innegabile che i suoi 45 anni avessero un peso specifico diverso, rispetto ai 45 anni di 2 secoli dopo.

All’Elba Napoleone ha vissuto in 2 ville: Dei Mulini e San Martino (la residenza estiva). Dal 23 agosto al 5 settembre del 1814 per la verità Napoleone si ritirò presso il Santuario della Madonna del Monte, dove è probabile che abbia pianificato la fuga, che concretizzerà nel febbraio del 1815. Ma è probabile che volesse anche proteggersi. Non è un mistero che ci furono tentativi di ucciderlo da parte dei reazionari italiani.
Sull’argomento Ernesto Ferrero ha scritto il romanzo N (Premio Strega 2000), che racconta il periodo elbano dell’Ex Imperatore dal punto di vista del suo bibliotecario e che sarà adattato poi in film da Paolo Virzì nel 2006 (Napoleone è il noto attore francese Daniel Auteuil, il bibliotecario Mario è un giovane Elio Germano).

Daniel Auteuil ed Elio Germano nel film "Io e Napoleone"
Daniel Auteuil ed Elio Germano nel film “Io e Napoleone”

Oggi non sentirete dire all’Elba che 2 secoli fa qualcuno voleva uccidere Napoleone. Anzi, dall’estate del 2014 al febbraio del 2015 il bicentenario sull’isola è stato celebrato in pompa magna. Lo sbarco a Portoferraio è stato rievocato con una messa in scena che ha visto partecipare qualcosa come 400 figuranti.
In realtà, Napoleone all’Elba c’era finito come pericolo pubblico. A Fontainebleu, dopo la capitolazione del generale, le potenze alleate lo definiranno il solo ostacolo al ristabilimento della pace in Europa. Mentre era all’Elba, Napoleone era di fatto un sorvegliato speciale. La sua corrispondenza era tutta controllata e l’Austria era convinta di aver paralizzato ogni suo movimento con un cordone sanitario.
Napoleone disse pubblicamente che voleva fare dell’Elba uno Stato modello. Del suo breve Regno fanno parte lo studio che porterà a costruire il porto di Rio Marina, la rete stradale, le disposizioni igieniche, il riordino agricolo della vicina Pianosa, l’idea di piantare gelsi per incentivare l’allevamento del baco da seta.
Oggi all’Elba si sostiene che Napoleone, in soli 10 mesi, trasformò l’isola nel centro culturale dell’epoca.
Ma Napoleone voleva altro. Dirà ai francesi: “Ho inteso nel mio esilio i vostri pianti e i vostri voti: voi reclamate il governo di vostra scelta che è il solo legittimo. Ho attraversato i mari. Vengo a riprendere i miei diritti che sono i vostri”.

Napoleone ha abdicato, dipinto di Paul Delaroche
Napoleone ha abdicato, dipinto di Paul Delaroche

Napoleone resterà alla guida della Francia poco più di 3 mesi (Regno dei 100 giorni): dal marzo al 18 giugno 1815, giorno dalla celeberrima battaglia di Waterloo, arrivata a pochi giorni dalla fine del Congresso di Vienna.
Con il Congresso di Vienna si celebrava la pace, ma Napoleone concepiva solo una pace che restituisse alla Francia tutti i territori che aveva conquistato fino al 1810. A Waterloo Napoleone tentò il tutto per tutto e perse. Furono la fanteria e la cavalleria a sconfiggerlo, dopo che per la prima volta la sua strategia di attacco basata sull’artiglieria si rivelò inefficace.
Dopo aver abdicato ed essersi arreso, Napoleone venne definitivamente esiliato a Sant’Elena, un’isola dell’Oceano Atlantico più o meno a metà strada tra il Brasile e l’Angola. Morirà lì il 5 maggio del 1821.
Alessandro Manzoni poco più di 2 mesi dopo si chiedeva: “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”.
La sentenza arrivò relativamente presto, perchè nel dicembre 1840 la Francia celebrò un secondo funerale di Napoleone, con il quale gli venne attribuito il rango imperiale.

La spiaggia di Cotoncello, Isola d'Elba
La spiaggia di Cotoncello, Isola d’Elba

La prima volta che sono andato all’Elba ero uno studente di seconda media e ricordo le visite ai luoghi napoleonici con un certo fastidio. Per motivi che non è rilevante approfondire, avevo vissuto quella gita primaverile come un’imposizione dei miei genitori e della scuola. Ricordo anche lo stupore verso i letti delle sue residenze, che mi sembravano esageratamente corti. Mi spiegò l’insegnante di Educazione Musicale che Napoleone era piuttosto basso di statura e che addirittura esisteva un disturbo detto Complesso di Napoleone (o sindrome del nano) che spesso colpiva le persone basse di stature, creando in loro sentimenti esagerati di rivalsa, capaci di sfociare in comportamenti pericolosi. L’Università Monsah di Melbourne (Australia) ha studiato questo tipo di comportament nei ghiozzi del deserto, pesci d’acqua dolce del sud di downunder, che hanno nei maschi più piccoli i primi a reagire all’avvicinarsi degli intrusi.
La seconda volta che sono stato all’Elba era all’inizio di luglio di quest’anno, non molti giorni dopo la rievocazione della battaglia di Waterloo in occasione del bicentenario. Ero alla ricerca di bel mare e tranquillità. La seconda è relativa, perchè l’isola è molto frequentata, ma il bel mare è garantito. Oltre che nelle celeberrime (e quindi affollate) spiagge di Fetovaia e Barabarca, anche nelle meno facili da raggiungere Sansone, Norsi e Cotoncello, che sono più rocciose e dotate quindi di un’acqua fantastica in qualsiasi condizione di mare.
Premesso che bisogna ricordarsi le scarpette per andare al mare, l’Elba del secolo ventunesimo è una vacanza perfetta.

Un ritratto di Napoleone ventenne
Un ritratto di Napoleone ventenne

Ho pensato che Napoleone è nato in Corsica (da famiglia italiana: il cognome del padre era Buonaparte) e che quindi la sua vita ha avuto inizio e fine in un luogo circondato dal mare.
Credo che la prima lezione che si può trarre leggendo le varie biografie del Condottiero (a cominciare da quella di Stendhal; nato una quindicina d’anni prima, morirà una ventina d’anni dopo) è che da soli non si ottiene nulla.
Napoleone fu a un passo dal conquistare tutta l’Europa, ma non riuscì a far capitolare l’Inghilterra. Provò anche a compiacere l’Austria, sposando nel 1809 Maria Luigia (figlia dell’Imperatore). Da lei avrà un figlio, che sarà suo successore (Napoleone secondo) ma perirà tragicamente.
Napoleone non riuscì a isolare (oltre che geograficamente, politicamente) l’Inghilterra. Riuscì certo a spaventarla: gli anziani per oltre un secolo lo usarono come spauracchio (vado a chiamare Bony) per mettere a tacere i bimbi indisciplinati. Ma proprio per mettere in ginocchio l’odiata isola, si imbarcò nella campagna di Russia (lo Zar simpatizzava per i Reali d’Inghilterra) con esiti disastrosi.

Napoleone finì con il compattare tutta Europa contro di lui. Il Congresso di Vienna si può azzardare sia stato il primo tentativo di quella che sarà la Società delle Nazioni e poi le Nazioni Unite. E la cosa che di questo mi sorprende maggiormente è che quelle di Napoleone erano però le idee giuste, quelle che sono sopravvissute. Il Codice Napoleonico è oggi la base del Diritto Civile in tutto il Continente, in particolare in Italia. Agli scienziati che volle al seguito della sua campagna d’Egitto si deve l’Egittologia moderna. Diede concreta attuazione ai valori fondamentali della Rivoluzione Francese: eguaglianza davanti alla legge, laicità dello Stato, libertà di coscienza, libertà del lavoro.
Napoleone era di origine italiana e voleva un’Italia unita e indipendente dal Vaticano, per quanto sottomessa a un Governo suo e della Francia. E’ innegabile che la sua influenza si rivelerà decisiva quando, 40 anni dopo la sua morte, l’Unità d’Italia si concretizzerà.