Milan, inizia l’era di Elliott

CALCIO, SCHIROPENSIERO, SPORT, Sport Management e Marketing

Inizia oggi una nuova era per il Milan. Lo sostiene la stampa tutta dopo che l’Assemblea dei Soci ha nominato (all’unanimità) il nuovo Consiglio d’Amministrazione. Sarà in carica fino a giugno 2020 ed è formato da Paolo Scaroni (eletto Presidente Esecutivo), Marco Patuano (classe 1964, già amministratore di Telecom), Franck Tuil (portfolio manager di Elliott), Giorgio Furlani (altro portfolio manager di Elliott, curò la cessione da Fininvest a Yonghong Li), Stefano Cocirio (Analista finanziario Elliott), Salvatore Cerchione (Fondo Blue Skye, partner Elliott, 47 anni), Alfredo Craca (Avvocato cassazionista) e Gianluca D’Avanzo (Fondo Blue Skye, partner Elliott, 43 anni).

Scaroni nominato Presidente del Milan dal Fondo Elliott
Paolo Scaroni, nuovo Presidente del Milan

Sono stati invece revocati (con voto di maggioranza) Li Yonghong (presidente), David Han Li (direttore esecutivo), Lu Bo (consigliere), Xu Renshuo (consigliere) e Marco Fassone (amministratore delegato). A Fassone viene contestata la “compromissione del rapporto fiduciario con il club”. L’ex AD paga inoltre la bocciatura del piano che avrebbe dovuto portare a ricavi sul mercato cinese pari a 200 milioni all’anno. E che l’UEFA ha considerato non realistico.

Attraverso Il Sole 24 Ore Yong Hong Li ha rivolto una lettera aperta “a tutti i sostenitori”.
Nella lettera si legge: “L’acquisto dell’AC Milan non è stata né una decisione incauta né tantomeno una decisione dettata da una mia infatuazione passeggera”.
Yonghong Li esprime “convinzione circa il potenziale economico di un investimento in una delle più nobili squadre di calcio del mondo” e conferma di aver versato “quasi 880 milioni di euro a favore dell’AC Milan, dei quali solo 280 finanziati attraverso Elliott”.
Yonghong Li accusa poi Elliott, che riteneva “un partner” ma che si è dimostrato “un finanziatore totalmente disinteressato alla complessa gestione del club”. Aggiunge Li: “L’ho scoperto solo strada facendo e a mio grande discapito”.
Li parla anche di “ingiusti covenant finanziari” ovvero accordi imposti da Elliott al fine di evitare una gestione troppo rischiosa dei fondi da lui concessi come finanziamento e di “numerose limitazioni sulla governance aziendale”. Il finanziere cinese accusa il Fondo Elliott di condotta “incurante e predatoria” e lo definisce “fondo avvoltoio”.
Li accusa inoltre Elliott di aver “orchestrato un default anticipato” e si dice pronto a “combattere” per evitare “qualunque manovra deliberata e intenzionale atta a ridurre il valore dell’AC Milan”.

La LETTERA INTEGRALE

Yonghong Li è stato estromesso dal Milan dal Fondo Elliott
Il finanziere cinese Yonghong Li

Per la verità, Yonghong Li dovrà “combattere” anche l’accusa di falso in bilancio che gli ha rivolto la Procura di Milano. Il reato, per le società non quotate in Borsa, è regolamentato dall’articolo 2621 del Codice Civile e punisce gli amministratori che “al fine di conseguire per sè o per altri un ingiusto profitto (…) consapevolmente omettano fatti materiali rilevanti (…) sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società”.
La Procura sembra insomma chiedere a Yonghong Li la domanda che tutti abbiamo in mente: “Ma questi 880 milioni, da dove vengono ?”.

Paolo Scaroni (71 anni; si dichiara milanista). Dopo la nomina ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Sono felice di avere l’opportunità di guidare il Consiglio di Amministrazione del Milan e sono grato per la fiducia e il sostegno dei miei colleghi membri del Consiglio. Questo è un momento cruciale nella storia del club e siamo tutti grati di avere un nuovo proprietario impegnato a riportare il Milan al suo antico splendore”.

Scaroni è un manager molto noto, visto che ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato di ENEL ed ENI. Non è proprio un’anima candida: ai tempi di Tangentopoli patteggiò un anno e 4 mesi per aver versato tangenti al PSI per appalti ENEL. Nel 2006 venne processato perché l’ENI aveva inquinato il delta del Po e condannato a un mese di reclusione (pena poi convertita in ammenda) a titolo colposo. Assolto per mancanza di prove da un caso di corruzione internazionale (tangente da 198 milioni versata da Saipem, controllata ENI, in Algeria), la Cassazione ha annullato la sentenza e Scaroni è attualmente sotto processo.

Scaroni assume anche il ruolo di Amministratore Delegato a interim ma, stando al comunicato di Elliott che ha seguito l’Assemblea dei Soci, l’AD “è già stato individuato”.
Si tratterebbe di Ivan Gazidis, attuale Direttore Esecutivo dell’Arsenal di Londra. La voce viene dal quotidiano inglese The Guardian, che ipotizza che il ruolo di Gazidis all’Arsenal verrebbe preso da Arsene Wenger, fino a pochi mesi fa allenatore del club.
Gazidis, classe 1964, è nato a Johannesburg in Sudafrica e risulta tra i fondatori della Major League Soccer.
Altre fonti (più o meno tutta la stampa romana) parlano invece di Umberto Gandini, attuale Amministratore Delegato della Roma e che al Milan ha lavorato per ben 23 anni (a partire dal 1993) come braccio destro del Geometra Galliani. Quindi, io spero proprio di no…

Leonardo sembra essere la scelta del Fondo Elliott come Responsabile Area Tecnica del Milan
Leonardo ai tempi del Paris St Germain (Photo by Antoine Antoniol/Getty Images)

Mentre nulla si sa del destino del Direttore Sportivo Mirabelli, tutti sembrano convinti che il nuovo responsabile dell’Area Tecnica sarà Leonardo, al secolo Leonardo Nascimento de Araujo e che del Milan è stato già calciatore (96 presenze e 22 gol dal 1997 al 2001), consulente di mercato in Brasile (aiutò il Milan ad arrivare a Kakà e Thiago Silva) e allenatore (20092010).
Ha lavorato per il Paris St Germain come Direttore Sportivo, ruolo dal quale si è dimesso dopo una squalifica per aver colpito con una spallata un arbitro. Ultimamente è stato (mediocre, secondo me) opinionista nel programma condotto dalla moglie Anna Billò su SKY e dedicato all’Europa League.

La nuova era del Milan era per la verità iniziata verso mezzogiorno del giorno prima.
Quella che il Milan disputerà l’Europa League 2018-2019 è una notizia da accogliere con grande gioia. Ma al TAS il club non ha riportato un successo pieno. Nel dispositivo della sentenza si legge infatti che la violazione del “break even requirement” rimane. Il Milan dovrà quindi tornare alla Abjudicatory Chamber e riceverà una “sanzione proporzionata”. Secondo il TAS, la squalifica dalle Coppe non era “proporzionata”. Ma nemmeno il Tribunal Arbitral du Sport ha accettato la richiesta del Milan di “forzare” la UEFA ad accettare un “settlement agreement”.
Infine, è interessante notare come il TAS noti che “la situazione finanziaria attuale del Club è migliorata a seguito del cambio di proprietà”.
Come dire: nessuno si sarebbe mai fidato di Yonghong Li.

Mi fermo qui. Di Fair Play Finanziario e mercato mi occuperò in un prossimo articolo. Se Elliott ha veramente intenzione di gestire il Milan o invece intende valorizzarlo per poi cederlo, ovviamente non lo so.