Ricomincia la Champions League, parliamo di calcio italiano

CALCIO, LETTERATURA, SCHIROPENSIERO, SPORT

Nel giorno in cui ricomincia la Champions League di calcio, mi vengono in mente alcune considerazioni urgenti sul calcio italiano.

Luciano MoggiHo appena terminato il libro di Carlo PetriniLucianone da Monticiano“, che parla di Luciano Moggi.
Premetto che i libri di Petrini non mi convincono fino in fondo, così come non mi convincono fino in fondo i ravvedimenti improvvisi e le conversioni. Voglio dire: non mi convince che Petrini abbia scoperto così tardi che il mondo del calcio fa tanto schifo. Ma non è detto che abbia ragione io.
Premetto anche che è sospetto il disinteresse sui libri di Petrini da parte della stampa specializzata.

“Lucianone da Monticiano” mi ha interessato più di altri libri di Petrini perchè è essenzialmente basato sulla informativa che i Carabinieri del Nucleo Operativo di Roma mandarono ai Magistrati.

Io non credo di essere un ingenuo nato ieri, eppure sono rimasto sconcertato dalla lettura. Non mi aspettavo di leggere una definizione di Moggi tipo “elemento socialmente pericoloso”. Secondo i Carabinieri, quello che aveva messo in piedi l’allora Direttore Generale della Juventus era un “sodalizio criminale”, una organizzazione che si avvaleva di una “strategia essenzialmente poggiata sui ricatti”. Insomma, criminalità organizzata.
I Carabinieri sono giunti alla conclusione che i sodali di Moggi si trovavano ovunque: alla Federazione Gioco Calcio, tra i dirigenti arbitrali, ma anche alla Polizia di Stato, nei Ministeri e nelle redazioni.
Mi viene da piangere, a pensare che ci sono giornalisti che hanno preso soldi da Moggi per aiutarlo a perpetrare questo piano criminoso.
I singhiozzi aumentano se leggo questa premessa al libro “Lucky Luciano” di Marco Travaglio: “Luciano Moggi e un libro sono come il diavolo e l’acqua santa. Perché allora questa biografia? Perché Moggi è il padrone del calcio italiano. E la sua faccia, i suoi occhiali scuri, il suo sigarone fra i denti, i suoi quattro telefonini trillanti, la sua voce roca e cantilenosa, il suo accento senese-ciociaro-napoletano, il suo italiano approssimativo, i suoi gusti ruspanti, insieme al suo potere smisurato, sono diventati il simbolo di uno sport sempre più ricco, scandaloso e processato”.
Perchè singhozzo? Perchè i giornali sportivi questo libro non lo hanno recensito!

So che Moggi ha querelato Petrini (che scrive “la considero una medaglia al valore”). E sinceramente, mi viene ancor più da piangere a pensare che un avvocato abbia accettato di presentare la querela contro uno che non ha fatto altro che citare le conclusioni a cui sono giunti i Carabinieri.

Per ridere, passerei a commentare le dichiarazioni dei dirigenti “che contano” del calcio italiano (tipo Galliani del Milan) sul perchè le squadre spagnole sono più competitive. Stando a Galliani, le aiuta una “fiscalità diversa”. Invece, si tratta di qualcosa di più ovvio: semplicemente, Real Madrid e Barcellona fatturano di più (ma molto di più) di lui. Precisamente: il Real Madrid 479.5 milioni di euro, il Barcellona 450.7.
Il Milan di Galliani, che non si difende male, è a 235.1, 24 milioni di fatturato in più dell’Inter e un’ottantina in più della Juventus.

Altro che fiscalità diversa: gli spagnoli sono semplicemente più bravi di noi nel business chiamato calcio.