Gennaro Gattuso è sotto tiro al Milan

Tutta colpa di Gattuso?

CALCIO, SPORT

Il Milan che ho visto giocare a Parma (dal vivo) e con la Lazio (in TV) è stato assolutamente mediocre. Non ci sono giustificazioni. Il Parma ha meritato il pareggio e la Lazio ha meritato di superare il turno in Coppa Italia.
Il Milan è comunque ancora quarto (a pari punti con l’Atalanta, ma in vantaggio negli scontri diretti). Questo significa che, vincendo tutte le partite che restano, si qualificherebbe per la Champions League. Senza bisogno di tanti calcoli.

Può essere poco, per una squadra che ha il secondo monte ingaggi della Serie A dopo la Juventus (140 milioni contro 219). Per dire: l’Inter spende di stipendi 116 milioni, la Roma 100, il Napoli 94, la Lazio 66, il Torino 43, l’Atalanta addirittura 27.

Ma è anche una squadra che ha un allenatore sotto tiro da questa estate e che è dovuta correre ai ripari per sostituire l’uomo che doveva fare la differenza (Higuain, ovvio) e che è scappato a gennaio. Dopo non aver fatto la differenza e evitando accuratamente di farla dove si trova ora.

Il caso montato attorno a Gattuso è assurdo, ai limiti dell’inconcepibile. E di tutte le voci che circolano sul tecnico (ultima: se perde con il Torino, va in panchina l’allenatore della Primavera Giunti), io ritengo responsabile la società. Per come funziona il giornalismo sportivo in Italia, ovvero tramite inviati fortemente embedded all’interno delle società, non c’è altra spiegazione.

Se il Milan non arriverà nelle prime 4, sarà colpa di tutti. Ovviamente ANCHE di Gattuso, ma certamente non solo. Soprattutto, si profilerà un’altro bilancio in profondo rosso. E con le regole (Fair Play Finanziario) attuali, questo limiterà l’operatività sul mercato.

Attenzione: questo non significa che il Milan non ha i mezzi per investire. Il Fondo Elliott ha in teoria mezzi infiniti. Solo, se non si trova un punto di equilibrio con la UEFA, materialmente non può comprare se non incassa.

In caso di mancata qualificazione alla Champions League, l’unica soluzione per il Milan è vendere giocatori che sono cresciuti nel settore giovanile. Ad esempio Cutrone e Calabria. Ma soprattutto Gigio Donnarumma, visto che la sua partenza alleggerirebbe non di poco il monte ingaggi.

L’Amministratore Delegato Ivan Gazidis al momento del suo insediamento ha detto che la gestione del Milan deve diventare “sostenibile“. Finché spende 5 volte quello che spende l’Atalanta, è improbabile che lo sia.

Con questo monte stipendi, il Milan in Champions League sarebbe obbligato ad andare. Se non ci riuscirà, è giusto che venga messo in discussione Gattuso. Ma non capisco perché non venga egualmente messo in discussione chi quella squadra l’ha costruita.