La Guida Baldhead di Rimini centro

FICTION E PROGETTI EDITORIALI, La guida gastronomica Baldhead

Una permanenza di 3 giorni a Rimini garantisce argomenti a bizzeffe per questo capitolo della Guida.
Dovendo espletare la consegna del più rilevante dei suoi premi annuali, avendo da tempo deciso che la consegna dei premi ha da essere conviviale ed essendo la pratica intralciata dalla inopportuna convocazione di un Consiglio Federale, l’Ufficio Comunicazione della FIBS ha votato all’unanimità di anticipare l’arrivo a Rimini al fine di completare quanto nei suoi fini istituzionali.

La Locanda di San MartinoPer arrivare a Rimini c’erano ben 2 uscite dell’autostrada A14 (Rimini nord e Rimini sud) e adesso se ne è aggiunta una terza (Valle del Rubicone). Inspiegabilmente, più rinnovano l’autostrada e più aggiungono limiti di velocità. Tra Rimini nord e Rimini sud, ad esempio, si può andare solo ai 90. Comunque, se uscite a Rimini nord e prendete verso la via Emilia (Sant’Arcangelo), prima o poi passate davanti allo stadio Dei Pirati. Prima di arrivare allo stadio, sulla destra (se provenite da Sant’Arcangelo) si trova la Locanda di San Martino. E’ il locale individuato dal Food&Beverage manager dell’Ufficio per il pranzo di cui sopra.
Vi sembrerà strano che vi segnaliamo un ristorante specializzato in pesce e che si trova all’inizio della via Emilia. Ma se vi sedete alla Locanda, capirete che non è uno scherzo fin dall’arrivo della fornarina (una focaccia croccante, salata e saporita). Se siete a tavola con il Food&Beverage manager non è detto che riusciate a mangiarla, ma questo è un altro discorso.
Il clima della locanda è quello del classico posto di ristoro per camionisti. I TIR fanno bella mostra di sè in effetti nel parcheggio a lato della pompa di benzina che si trova di fronte alla Locanda. Se decidete anche voi di parcheggiare lì, sappiate che attraversare la strada è una prova di sopravvivenza a tutti gli effetti. In autostrada vige il limite dei 90, mentre sulla via Emilia fanno tranquillamente i 200.
Alla Locanda è fondamentale l’assaggio degli antipasti, in particolare quelli caldi. Cozze e vongole sono tendenzialmente spettacolari. A seconda dei gusti, potete optare per un primo (la mia scelta: gli strozzapreti marinari; chiede il Food&Beverage manager: “Ma marinari, significa che sono con il pesce?”) o per il classico fritto. La grigliata (di pesce, non marinara) è un’alternativa. Il vino frizzantino in caraffa ha il suo perchè.

4 teste pelate

A qualsiasi ora finisca la partita, in piazza Tripoli vi accoglierà il Rose&Crown, il primo pub di Rimini (aperto nel 1964) e, forse, d’Italia. Un Siamo al Rose&Crowntentativo di ricordare i pub inglesi, con le maglie delle squadre di calcio e il bersaglio per i darts, in effetti c’è ancora. Ma i pub non sono più così neanche in Inghilterra…
Vi potete accomodare all’esterno (ovvio, in luglio e agosto…), in una zona fumatori (dev’essere l’unico locale del nord Italia ad averla conservata…), al chiuso o al semi aperto in veranda. Personalmente, escludo la sala fumatori e non amo troppo i veterani che eseguono cover semi dal vivo all’interno (se faccio una telecronaca, parlo per 3 o più ore, il rumore non è quel che cerco).
La cucina del Rose&Crown è, come detto, sempre aperta. Ci sono allegri ottantenni che ordinano riso al chili alle 2.30 di notte, ma se non avete quel tipo di fisico vi potete accontentare di hamburger, patatine, salsicce, cotolette, bistecche, tagliatelle. Tra i contorni, in particolare se dormite in camera da soli, potete optare anche per i fagioli.
La selezione di birre è da vero pub.

4 teste pelate; menzione speciale per la cucina aperta fino a tardissimo

Piazza Tripoli a RiminiLa mia giornata classica da trasferta di primavera-inizio estate a Rimini prevede: sveglia tardissimo, cappuccino nel bar di fronte all’albergo (dove da anni, se chiedo “un cappuccio”, mi rispondono “un cappuccino?”. Tutte le volte!), acquisto di Repubblica, lettura di Repubblica in riva al mare, compilazione della formazione di Fantacalcio e pranzo al Lido su piazza Tripoli quando sono ormai le 14.
La cosa bella di questo posto è che, a qualsiasi ora, c’è gente seduta che mangia. Non è più aperto fino a tardi come negli anni ’80 ed è per questo che ho deciso di officiare il rito a pranzo.
Io al Lido è da anni che ordino: insalata greca, fritto di calamari e gamberi, acqua gassata (anche 2 bottiglie in un pasto), fetta di cocomero e caffè. Quindi, posso nella sostanza giudicare questo tipo di menu e la pizza (forno a legna, impasto eccellente). Ma ho anche assaggiato gli antipasti di qualche altro commensale e ho pure fatto eccezioni qua e là nel corso dei decenni (questa suona un po’ da vecchi...). Posso quindi dire che gli antipasti sono gustosi (senza essere indimenticabili) e i primi abbondanti e saporiti. A uso e consumo delle frotte di russi che si siedono qui, parte del personale è di madre lingua russa.

3 teste pelate (sarebbero 4, ma il conto tende a essere più alto di quel che dovrebbe)

Una soluzione per consumare la cena prima di andare allo stadio (sempre se soggiornate in zona via Tripoli-piazza Tripoli) è quella offerta dal ristorante Il Veliero. Si tratta di un locale che è meta abituale dei residenti e che offre anche l’opzione di parcheggiare l’auto nella posteggio di un albergo vicionioro (e non si sa quanto consapevole di questo). Il titolare è un romagnolo doc abbastanza ciarliero, la moglie una romagnola doc che ha ancora qualcosa da dire.
Diciamo che il ristorante è una via di mezzo tra Il Lido e San Martino: ha il forno a legna per pizze e fornarine, una selezione di antipasti certamente interessante e, recita il sito ufficiale, prepara: “Con semplicità e riconosciuta sapienza antiche e nuove ricette”. Il pesce è rigorosamente acquistato sul mercato del pescato (la grigliata merita), il servizio è veloce e a fine cena offrono limoncello e liquirizio fatti in casa.

3 teste pelate e mezzo

Ma l’apoteosi del ristorante di pesce resta a Rimini il leggendario Tonino Il Lurido. Ci si arriva da Piazza Tripoli con una rilassante camminata attraverso il parco e il centro storico, visto che la trattoria si trova a pochi passi dal Ponte di Tiberio, per la precisione in piazzettaUna delle sale di Tonino Il Lurido Ortaggi.
Nato come bar nel primo dopoguerra, il locale divenne molto famoso negli anni ’60, non è ancora chiaro se per la cucina o le grazie di mamma Angela, la moglie del Tonino originario. Venne rinominato Il Lurido perchè un dirigente della Produzione Alberghiera, venuto appositamente da Roma, notò le pareti della cucina annerite dal fumo della stufa e se ne uscì con questa definizione. Tonino non l’ha mai particolarmente amata, ma la seconda generazione di gestori ha addirittura registrato il marchio.
La prima volta che si va dal Lurido, è obbligatorio ordinare la selezione di antipasti caldi e freddi. Sono 13, se non sbaglio, e tutti rigorosamente del mare Adriatico. Quando la pesca è chiusa, il Lurido infatti a sua volta va in ferie (il mese di agosto, curioso per un ristorante di Rimini; dice il titolare: “Come faccio a fare la selezione di antipasti senza canocchie?”). Dopo gli antipasti, non riuscirete certo a mangiare primo e secondo. Però la pasta è tutta fatta in casa e tra i secondi potete scegliere tra i tradizionali fritti e grigliate, ma anche optare per pesci al forno, in padella, crostacei. A fine anni ’90 il Lurido aveva perso qualche colpo, ma oggi è tornato allo splendore originario. E una visita sola, non gli rende giustizia.
Ha una lista dei vini, ma la mia scelta è il frizzantino della casa.

5 teste pelate

LA GARGANTA DEL PATO
Ovunque abbiate mangiato una piadina a Rimini, i riminesi vi guarderanno con occhi di compatimento, scuoteranno il capo, inizieranno a sorridere e concluderanno: “Ma noi di Rimini, lì non ci andiamo…”.
Il Pato ha messo d’accordo tutti: ha trovato con Chi Burdlaz in via Vespucci il posto dove, per mangiare piada e salumi, si spendono 55 convenienti euro. In compenso, il responsabile di sala vi avrà accolto con un: “Ma da quanto tempo…ho il tuo tavolo pronto, come sempre”.
Il Pato non aveva capito che il soggetto (al secolo Fabrizio Casadei), era coinvolto in un giro di droga e prostituzione e che quindi, vedendolo tornare ed escludendo che fosse per mangiare delle piadine a 50 euro, pensava fosse interessato agli altri servizi che aveva da offrire.

5 anatre

LA GARGANTA post scriptum Dopo pranzo, o per una pausa, perchè accontentarsi di un semplice caffè da un euro? A Rimini trovate il Caffè Pascucci, dove potete bere esattamente la stessa cosa per 5 euro.